Gli ultimi 10 anni in Borsa: le 5 storie più interessanti
Il FTSE MIB, principale indice azionario della Borsa italiana, è composto da azioni di società di primaria importanza e a liquidità elevata, afferenti ai diversi settori ICB. Negli ultimi 10 anni i titoli hanno avuto un andamento altalenante, risentendo dei profondi cambiamenti socioeconomici, e oggi sono al centro dello studio di IG, azienda leader nel trading online.
Dal 2009 ad oggi i trend della Borsa sono stati infatti scanditi da crisi economiche (basti pensare a quella greca), instabilità politica ed eventi capovolgenti, come ad esempio il crollo del prezzo del greggio e le misure ultra-espansive delle Banche centrali. Tutto ciò con inevitabili conseguenze sull’andamento dei titoli FTSE MIB.
Ed è proprio questo il tema al centro dello studio di IG. Analizzando il comportamento dei titoli dell’indice FTSE MIB nell’arco dell’ultimo decennio, riporta le cinque storie più interessanti che hanno catturato l’attenzione degli investitori.
La top 5 si apre con Fiat Chrysler Automobiles (FCA), che grazie alla lettura strategica di Sergio Marchionne ha vissuto un periodo estremamente positivo. Il manager è riuscito nell’impresa di trasformare un’azienda in difficoltà in un colosso industriale di portata mondiale. Un successo che emerge con chiarezza osservando le quotazioni del titolo: nel 2009 le azioni della Fiat valgono circa 1 euro, nel primo semestre 2023 arrivano a toccare i 20 euro.
In classifica anche Eni e Juventus. La società del settore petrolifero leader in Italia ha sofferto dell’andamento del prezzo del petrolio e delle scoperte dei giacimenti di Zohr e Noor, avvenute rispettivamente nel 2015 e 2023. E nonostante la politica di differenziazione energetica seguita negli ultimi anni, il petrolio è ancora una variabile determinante per l’andamento del titolo.
In quanto a Juventus, flessioni e rialzi delle azioni sono legati alle performance in campo e al calcio mercato, ma poco influenzati dall’andamento dei mercati finanziari.
IG ha preso in esame anche gli istituti bancari italiani, coinvolti prima dall’aumento dello spread e successivamente colpiti da crediti deteriorati e dai bassissimi tassi di interesse (dovuti alle azioni delle Banche centrali). Due le storie selezionate come più interessanti: Unicredit e Intesa Sanpaolo.