Sepa Direct Debit (SDD): Come funziona e vantaggi
Strumenti di pagamento prima del SEPA: Pagamenti nazionali ed internazionali
Fino all’avvento del SEPA, di cui parleremo dettagliatamente più avanti, i pagamenti con moneta elettronica andavano distinti fra quelli che venivano effettuati in area nazionale e quelli diretti all’estero.
Anche le attività di pagamento nella stessa area dell’euro subivano limitazioni o, comunque, avevano costi aggiuntivi e tempi di accredito del denaro notevolmente dilatati. L’integrazione nell’Unione Europea e, soprattutto, l’integrazione nell’area EURO, ha determinato molteplici cambiamenti con conseguenti vantaggi e semplificazioni.
L’addebito in conto corrente e gli altri strumenti di pagamento
Prima di avviarci verso nuovi termini, acronimi e strumenti tecnici, una breve introduzione sull’argomento che, per i meno esperti, è il semplice addebito su conto corrente bancario o postale di un importo.
Generalmente lo si associa al pagamento di utenze, le cui fatture vengono saldate direttamente tramite il proprio istituto di credito, ma l’addebito può riguardare anche un pagamento singolo ed estemporaneo.
La differenza con il pagamento mediante bonifico è che nel bonifico l’azione spetta al debitore che deve conoscere i dati bancari del creditore ed inviargli l’importo.
Con l’addebito diretto sul conto corrente, l’azione è del creditore che invia alla banca (o ufficio postale) del creditore la richiesta di prelevare, direttamente dal conto del debitore, l’importo dovuto.
A monte, un mandato di pagamento preliminare, sottoscritto in forma cartacea o telematica dal debitore, che apre la porta di accesso al proprio conto corrente. Questa forma di rapporto si identifica nel RID, Rapporto Interbancario Diretto, adesso superato dal SEPA.
Allo stesso modo, fino all’introduzione del SEPA, i prelievi presso gli ATM erano disponibili esclusivamente in ambito nazionale o, solo grazie ai circuiti internazionali, presso sportelli esteri ma con il pagamento di costi aggiuntivi, spesso addirittura in percentuale rispetto alla somma prelevata con conseguenti costi non sempre conosciuti dal cliente.
L’utilizzo delle carte di pagamento in genere, sia di debito che di credito, avveniva in modo differente nei vari Paesi con piattaforme fra loro scollegate e tempi di trasmissione del denaro, e quindi di incasso per il creditore, notevolmente lunghi.
Le carte stesse, prima dell’avvento del SEPA, avevano sistemi di protezione differenti fra loro a seconda della regolamentazione in essere nel Paese di origine e la banda magnetica sulla carta stessa era l’unico sistema di identificazione.
Un cliente poteva disporre un mandato di pagamento diretto esclusivamente con erogatori di servizi o fornitori esclusivamente sul Territorio Nazionale mentre per l’ambiente internazionale si utilizzava il semplice bonifico bancario anche in questo caso con tempi di trasmissione del denaro notevolmente lunghi e difficoltà a tenere aggiornato lo stesso registro dei flussi di cassa.
In sostanza, per un’azienda che effettuava e riceveva spesso pagamenti comprendere il saldo di cassa era un’operazione complessa in quanto i movimenti di denaro non ancora registrati andavano conteggiati manualmente.
Dalle coordinate bancarie all’IBAN
Per poter procedere all’armonizzazione e all’integrazione dei pagamenti nell’area euro, uno dei primi processi avviati fu quello di fissare, per tutti i rapporti bancari, un unico codice riconoscibile a livello internazionale.
Immaginiamo tante autovetture ognuna con una tipologia di targa diversa che girano in un’autostrada che, da un certo momento in poi, montano tutte la stessa tipologia di targa che ne permette un più facile riconoscimento.
L’IBAN, un codice alfanumerico di 27 caratteri, identifica in modo univoco il Paese in cui si trova il conto corrente del possessore nonché l’istituto di credito bancario o postale che lo detiene oltre, ovviamente, al numero del rapporto in essere.
Dal 2008, sulla strada verso l’integrazione nell’ambito del SEPA, l’IBAN diventa obbligatorio in tutti i rapporti di debito\credito. Non occorre più, nonostante nei moduli che compiliamo spesso il dato viene ancora chiesto, indicare la denominazione dell’istituto bancario o postale a cui corrisponde l’IBAN così come, a maggior ragione, non occorre più indicare il numero di filiale e persino l’indirizzo un tempo assolutamente necessari per definire con precisione il conto corrente dell’utente stesso. Grazie all’IBAN, con il solo codice alfanumerico, tutti i dati necessari sono compresi nei 27 caratteri.
Cosa è SEPA e a cosa serve
SEPA, ovvero, sciogliendo l’acronimo inglese “Single Euro Payments Area” tradotto nel più congeniale (per noi) Area Unica dei Pagamenti in Euro. Un acronimo che, a prima vista, potrebbe dire poco, ma che ha modificato completamente le modalità di pagamento nell’ambito dell’area EURO.
L’avvento di SEPA deriva dalla necessità di unire in unico strumento di pagamento, e quindi permettere a creditori e debitori di tutta l’area Euro, di ricevere o effettuare pagamenti prescindendo dai confini nazionali, ma con la stessa sicurezza di quelli effettuati in ambito nazionale.
In Italia fu adottato per la prima volta, a titolo sperimentale, nel 2009 per poi diventare, di fatto, l’unico strumento di pagamento per gli addebiti diretti, nel 2014 sostituendo il vecchio Rapporto Interbancario Diretto (RID) limitato al solo territorio nazionale.
Grazie a SEPA strumenti di pagamento già noti, quali i bonifici, gli addebiti in conto corrente o l’utilizzo di carte di credito e di debito, sono diventati più sicuri e del tutto integrati nell’area euro grazie al solo utilizzo dell’IBAN.
SSD SEPA Direct Debit
Uno degli strumenti operativi di funzionamento del SEPA è l’SSD, uno strumento finanziario di incasso che permette, ad un creditore dell’area SEPA, di ricevere pagamenti, sia periodici che singoli, da un debitore, mediante un mandato di addebito.
SSD “one off” e SSD recurrent
Esistono due tipologie di SSD, quello denominato “one off”, che prevede un addebito singolo, una tantum e può riguardare, ad esempio, il pagamento di sanzioni pecuniarie o il pagamento di un singolo debito con un creditore definito e quello “recurrent”, per gli addebiti ricorrenti come le forniture domestiche o anche gli addebiti periodici con carte di credito non direttamente erogate dal proprio istituto.
Vantaggi del SEPA
I cambiamenti introdotti, oltre ad integrare i sistemi nell’ambito di tutta l’area EURO e consentire di effettuare pagamenti e incassi senza alcuna distinzione fra quelli nazionali e quelli esteri, comportano svariati vantaggi per consumatori, esercenti ed imprese.
Il consumatore avrà a disposizione un’unica piattaforma di pagamento in tutta l’area EURO e potrà utilizzare carte di credito e di debito senza alcun tipo di limitazione o costo aggiuntivo con prelievi presso tutti gli ATM dell’area EURO secondo le stesse regole di quelli effettuati in ambiente domestico.
Inoltre, grazie al SEPA, il denaro può essere costantemente monitorato sia dal creditore che dal debitore che, in caso di richieste di rimborso, viene accontentato praticamente in tempo reale e non dopo almeno 5 giorni lavorativi come avveniva in passato.
Il titolare di un rapporto lavorativo ha adeso tempi certi per l’utilizzo del proprio stipendio accreditato in conto corrente e può avere un rapporto bancario presso qualunque dei Paesi dell’area senza limitazioni.
Per l’esercente l’accredito avviene in tempo reale alla scadenza del debito senza tempi in cui, come in passato, il denaro “spariva” dal conto del debitore ma non “compariva in quello del “creditore” e l’impressione era che vagasse nell’etere.
I pagamenti con le carte elettroniche avvengono adesso con sistemi standardizzati e generano una maggiore rapidità di spostamento del denaro, una maggiore sicurezza nelle transazioni e la possibilità, per l’esercente, di dotarsi di un’unica apparecchiatura POS per gestire tutti i circuiti di pagamento.
La stessa introduzione del CHIP nelle carte di pagamento, con l’evidente incremento della sicurezza nel loro utilizzo, è un’innovazione derivante dall’utilizzo dell’area SEPA grazie alla quale, la tendenza a prodotti sempre più sicuri, diventa immediatamente uno strumento da standardizzare.
Infine, per le imprese, i vantaggi di gestione sono evidenti con flussi di cassa in entrata ed in uscita costantemente sotto controllo e possibilità, anche per loro, di avere rapporti bancari in tutta l’area EURO senza alcun tipo di limitazione.
Il creditore, in generale, avrà la possibilità di ricorrere ai soli mandati elettronici e quindi di non avere esigenze di archiviazione di documentazione cartacea con conseguente risparmio sia in termini economici che di spazi.
Infine, i vantaggi riguardano anche la Pubblica Amministrazione che, grazie al SEPA, può erogare servizi e ricevere pagamenti in tempo reale per l’effettuazione degli stessi.
Immaginiamo, nella quotidianità dell’utente medio, la possibilità di pagare la mensa scolastica, le tasse locali quali quelle per i rifiuti o tutti gli altri servizi erogabili, utilizzando solo il proprio conto corrente senza dover stampare bollettini postali come un tempo e con la piena certezza di non dimenticare le scadenze. Per l’Ente che eroga il servizio, la certezza che, alla data di scadenza, in tempo reale il denaro sarà disponibile e visibile sul conto corrente.
Altri vantaggi dell’area SEPA
Oltre ai vantaggi indicati, suddivisi in base alla categoria di utente, l’utilizzo della piattaforma SEPA consente di standardizzare i processi di pagamento e di definire anche le modalità di rimborso in caso di pagamenti avvenuti in modo errato ad esempio per una richiesta errata del creditore.
In questo caso, l’utente può richiedere il rimborso entro 8 settimane dall’avvenuto pagamento ed otterrà quanto pagato in tempi nettamente inferiori al passato.
Inoltre, sempre grazie a SEPA, il debitore può sottoscrivere un mandato di pagamento elettronico in favore del proprio creditore senza doverlo interessare dando mandato diretto al proprio istituto di credito di procedere utilizzando esclusivamente il “Creditor Identifier”, il codice identificativo univoco associato ad ogni creditore che permette di generare un vero e proprio IBAN grazie al quale il rapporto fra creditore e debitore sarà riconosciuto in modo chiaro e i pagamenti potranno essere avviati in modo semplice ed automatico.
SEPA – Anticipazioni per il 2023
Il 2023, grazie allo sviluppo tecnologico e al progressivo allargamento dell’area EURO, potrà portare a servizi sempre più puntuali e rapidi verso debitori e creditori e ad un ampliamento dei rapporti bancari.
Inoltre, riproducendo quanto già esiste nei servizi di alcuni istituti bancari, il 2023 sarà l’anno in cui saranno potenziati i bonifici istantanei, quei bonifici che, al momento stesso della conferma di chi effettua il bonifico, viene visualizzato, in tempo reale, da chi si aspetta il pagamento.
L’abbreviazione dei tempi nell’ambito dei servizi finanziari sarà, quindi, uno dei principali obiettivi del 2023.